domenica 25 settembre 2011

Celiachia nei bambini e Gluten Sensivity.


Diagnosi e terapia


Un team di ricerca internazionale, al quale hanno partecipato studiosi della School of Medicine dell’Universita’ di Baltimora, nel Maryland, e della Seconda Universita’ degli Studi di Napoli, ha identificato un nuovo tipo di disturbo: si chiama Gluten Sensivity (GS) ed e’ causato da un’ ipersensibilita’ al glutine e colpisce sei volte di piu’ della celiachia. Finora non era noto, e, a chi ne era affetto, dopo aver escluso la celiachia, veniva posta diagnosi di disturbo funzionale o colon irritabile, mentre in alcuni casi, il beneficio dovuto all’aver eliminato i cibi contenenti glutine veniva considerato “effetto placebo”. Ma non è così. In Italia riguarda 3 milioni di persone, negli Stati Uniti 20 milioni, circa il 5-6% della popolazione. È una scoperta tutta italiana, che ha rilevato alla base sia della celiachia che della gluten sensivity un meccanismo genetico. ”Ma ci sono differenze a livello molecolare e di risposta immunitaria”, afferma uno dei ricercatori. “Nella celiachia si attiva un meccanismo di tipo autoimmune condizionato da una risposta di adattamento del sistema immunitario, mentre nella gluten sensitivity e’ coinvolto un meccanismo immunitario innato“. ”Inoltre, nella gluten sensivity non ci sono danni alla barriera intestinale e alla sua funzione diversamente da quanto accade nella celiachia”

Ma cos’è la celiachia?


La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, frazione proteica di alcuni cereali (frumento, segale, orzo, avena, farro, spelta, kamut, triticale). La sua incidenza è indipendente dalle zone geografiche, ma nei paesi la cui cucina si basa sui derivati del grano, come l’Italia, il numero delle diagnosi di celiachia e la gravità dei sintomi aumentano. Una persona su 120 ne risulta affetta e questo fa si che la celiachia sia la malattia genetica più diffusa. In realtà non si nasce celiaci; si nasce con la predisposizione a diventare celiaci e da un genitore celiaco non è detto che per forza nasca un bambino celiaco. Infatti solo il 5-10% dei parenti di primo grado (genitori, figli, fratelli) dei celiaci è celiaco.

Celiachia nel bambino

Può manifestarsi a qualsiasi età, ma nella maggior parte dei casi, l’intolleranza si evidenzia a distanza di qualche mese dall’introduzione del glutine nella dieta, con la comparsa di diarrea, vomito, anoressia, irritabilità, arresto della crescita o calo ponderale.

Si conoscono diverse forme cliniche di celiachia:

MALATTIA CELIACA TIPICA (dopo lo svezzamento)
Il sintomo di esordio è la diarrea. Può essere acuta oppure cronica con inizio insidioso; le feci sono abbondanti, maleodoranti, lucide, chiare, acquose; il numero delle evacuazioni è notevole, anche se talora può essere presente una sola evacuazione giornaliera abbondante. Raramente il sintomo d’esordio è la stipsi. In alcuni casi rari la diarrea può assumere particolare gravità con disidratazione e shock (crisi celiaca). A questi sintomi possono associarsi anoressia, dolori addominali, vomito, arresto della crescita o calo ponderale. Il bambino può presentare un addome globoso e arti inferiori e glutei molto magri; talora sono presenti edemi agli arti inferiori ed alle palpebre.
MALATTIA CELIACA ATIPICA (forme che esordiscono tardivamente, dopo il 2°-3° anno di vita)
Si ha una prevalenza dei sintomi extraintestinali, con assenza di diarrea; i sintomi sono secondarie al malassorbimento: bassa statura, anemia da carenza di ferro o di acido folico, non rispondenti alla terapia orale, rachitismo, osteoporosi. Possono inoltre esserci dolori addominali ricorrenti, afte, ritardo puberale, stipsi, alopecia.
MALATTIA CELIACA SILENTE
E’ caratterizzata dalla presenza di lesioni della mucosa intestinale tipiche della celiachia in pazienti asintomatici. Tali lesioni regrediscono con una dieta priva di glutine. Queste forme vengono evidenziate dallo screening dei familiari di 1° grado di pazienti celiaci.
MALATTIA CELIACA LATENTE
Indica una variante clinica in cui la malattia esiste ma non si è ancora manifestata. Al momento della diagnosi la mucosa intestinale è normale ma i marcatori anticorpali sono positivi. A questi pazienti non viene consigliata una dieta priva di glutine, ma vengono monitorati nel tempo. A distanza di tempo, infatti manifesteranno un’atrofia della mucosa intestinale, che regredisce dopo dieta priva di glutine.
Diagnosi

Nel soggetto geneticamente predisposto l’introduzione di alimenti contenenti glutine determina una risposta immunitaria abnorme a livello dell’intestino, con conseguente infiammazione cronica e scomparsa dei villi intestinali. La diagnosi di celiachia si effettua mediante dosaggi sierologici: AGA (anticorpi antigliadina di classe IgA e IgG), EMA (anticorpi antiendomisio di classe IgA), Anti-transglutaminasi. Il loro valore alterato può rafforzare il sospetto di celiachia, ma per la diagnosi definitiva di celiachia è indispensabile una biopsia dell’intestino tenue con il prelievo di un frammento di tessuto, dal cui esame istologico è possibile determinare le anomalie della mucosa intestinale.

Terapia

La dieta senza glutine, condotta in modo rigido, è attualmente l’unica terapia che garantisce al celiaco un perfetto benessere. Questa permette di ridurre ed eventualmente eliminare i sintomi e di ricostituire i tessuti intestinali. In realtà la ripresa e il recupero dei tessuti danneggiati dipende anche da molti altri fattori, come ad esempio l’età in cui la malattia viene diagnosticata o il grado di danno. Seguire una dieta priva di glutine implica un forte impegno di educazione alimentare poiché il glutine può essere “nascosto” nei cibi, e perfino in alcuni farmaci, come additivo, conservante o aroma. Inoltre anche un minimo contatto degli alimenti contenenti glutine con quelli per celiaci può contaminare questi ultimi, come ad esempio l’uso delle stesse posate pur utilizzando pentole o piatti diversi.

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